Birrificio Italiano è uno dei pionieri della scena artigianale italiana. Fondato nel 1994 e aperto al pubblico nel 1996 come brewpub, primo microbirrificio in Lombardia, è diventato nel tempo grazie alla costanza delle sue produzioni uno dei nomi più noti del panorama nazionale, sia entro i confini della Penisola che all’estero. Agostino Arioli, il mastro birraio e fondatore, è legato alla produzione birraria da una passione viscerale nata nella prima infanzia (“Quando andavo alla scuola elementare, io e Mike, un mio amico olandese, decidemmo di provare a fare il vino e la birra […] Non ricordo la ricetta, certo incompleta e sommaria, ma ogni tanto mi torna nel naso il profumo del luppolo in infusione a freddo che avevamo usato.”), ed ha perseguito in maniera quasi subliminale il sogno dei luppoli nel corso di tutta la sua formazione. Filosofia di Agostino e del Birrificio Italiano è quella improntata alla ricerca di birre “buone da bere”, prodotte con la filosofia alchemica del “non intervento”: il birraio non deve applicare risoluzioni “correttive” per aggiustare il prodotto finito, ma stabilire all’origine le condizioni ideali per cui una birra possa svilupparsi da sé secondo l’obiettivo prefissato.
Per questo motivo i prodotti del Birrificio Italiano sono rigorosamente privi di stabilizzanti, additivi, centrifugazioni, oltre che naturalmente non pastorizzati né filtrati. Ogni birra nasce, oltre che dall’estro creativo, dall’osservazione scientifica della natura e del modo in cui opera: tutti i parametri microbiologici, chimici, fisici sono tenuti sotto controllo per studiarne le interazioni ed i risultati sul prodotto finito. Conoscere a fondo le caratteristiche tecniche degli ingredienti e dei processi consente alla squadra di Birrificio Italiano di predisporre la produzione in modo che ciascuno dei suoi elementi sia libero di seguire il proprio corso, e pervenire spontaneamente al risultato pensato dal birraio. Seguito quasi ovvio della filosofia alchemica applicata durante la produzione è che questo spirito di osservazione si prolunghi oltre la produzione, tenendo sotto controllo il percorso che la birra finita compie dai magazzini al bicchiere del bevitore finale, per giungervi in condizioni ottimali così come i birrai l’hanno pensata. Così sono nate Tipopils, Nigredo, Bibock, Amber Shock, Cassissona ed una serie di altri classici; affiancate da ormai innumerevoli produzioni stagionali e dalla linea Klanbarrique; in cui la ricerca si rivolge verso le spumantizzazioni e al “nuovo” orizzonte delle maturazioni in legno, acide, o con frutta.
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