Nel primo semestre del 2025 il mercato italiano della birra artigianale ha mostrato segnali di vivacità e innovazione, soprattutto per quanto riguarda il segmento delle birre low-alcohol (NoLo). Secondo il rapporto di metà anno di Italian Craft Beer Trends, sono state censite 440 nuove birre italiane, con un aumento del 27% rispetto allo stesso periodo del 2024. Tra queste, spicca con forza la crescita delle birre con una gradazione alcolica inferiore al 4%, che rappresentano il 16,14% delle produzioni totali, raddoppiando praticamente la quota degli anni precedenti, dove si attestavano intorno al 6% (Cronache di Birra, 2025).
Questo fenomeno riflette un cambiamento nelle preferenze dei consumatori, che sempre più spesso cercano prodotti più leggeri da abbinare a stili di vita orientati al benessere. La riduzione della gradazione media alcolica nell’industria della birra artigianale negli ultimi cinque anni conferma questa direzione, con un calo di un punto percentuale dal 2021 ad oggi (Cronache di Birra, 2025).
Parallelamente, il mercato vede consolidarsi una spinta verso l’iper-localismo e produzione "a km 0". Il 68% dei consumatori italiani sotto i 40 anni preferisce birre prodotte entro un raggio di 50 km dal punto vendita, un dato che spinge microbirrifici e aziende più grandi a valorizzare il legame con il territorio, utilizzando anche ingredienti autoctoni come il luppolo Nostrano di Trento o varietà adattate al clima locale (Nomisma, 2025).
L’attenzione al territorio si traduce in un’offerta diversificata e autentica, che risponde a due esigenze rilevanti: quella di differenziare i prodotti in un mercato sempre più competitivo, e quella di garantire una produzione sostenibile sotto il profilo ambientale e sociale. In questo contesto si affermano anche i birrifici agricoli, impegnati nella coltivazione diretta delle materie prime da birra (La Casetta Craft Beer Crew, 2025).
Dal punto di vista economico, il mercato della birra in Italia nel 2025 si conferma in espansione. Le previsioni basate sugli studi di Nomisma indicano un giro d’affari che raggiungerà circa 7,1 miliardi di euro nel corso dell’anno, con una crescita sia quantitativa sia qualitativa rispetto al passato. Malgrado una leggera flessione del 5% registrata tra il 2023 e il 2024, il settore sta mostrando segnali di stabilizzazione e resilienza, con un consumo pro capite ancora inferiore alla media europea ma con ampi margini di crescita (Assobirra, 2025).
Le dinamiche di mercato includono anche un aumento significativo dell’export: la birra italiana cresce del 22% annuo nei mercati esteri, trainata da stili innovativi quali le Italian Grape Ale che fondono tradizioni brassicole e vinicole, un prodotto fortemente distintivo e identitario (La Casetta Craft Beer Crew, 2025).
In termini di innovazione tecnologica, il settore si sta trasformando anche grazie all’utilizzo di tecnologie come sensori IoT e algoritmi di intelligenza artificiale per il controllo della fermentazione e l’ottimizzazione della produzione, riducendo gli scarti e migliorando la qualità finale della birra (La Casetta Craft Beer Crew, 2025).
L’insieme di queste evoluzioni posiziona il mercato della birra italiano 2025 all’intersezione tra tradizione e innovazione, con una crescente attenzione verso la salute, la sostenibilità e l’identità territoriale.